Antonella Santoro1*, Marzio Stefano Fragale2, Francesca Valente2 and Achiropita Curti2,3
In questo report illustriamo il caso di un paziente affetto da celiachia (CD) associata a diabete di tipo 1 e fortemente complicata da Binge Eating Disorder (BED), abbinati, e probabilmente dovuta, alla presenza di ansia e depressione. Abbiamo trattato con successo questo paziente con un intervento nutrizionale adeguato e concertato alla terapia psico-educativo.
(more…)
Sara Gabri, Luca Mazzucchelli, Davide Algeri
La consulenza psicologica a distanza sta diventando un fenomeno sempre più rilevante e la seguente ricerca vuole comprendere come si configuri l’utenza di tale servizio. In particolare sono stati analizzati i dati relativi agli sportelli via Facebook e Skype messi a disposizione dal Servizio Italiano di Psicologia Online (SIPO). Sono stati analizzati i dati relativi agli accessi del 2013 attraverso i due canali, differenziando i risultati emersi. Dai questionari somministrati online agli utenti che hanno richiesto consulenza, si evince come i due strumenti abbiano peculiarità che raggiungono target diversi. Dietro una sostanziale differenziazione nell’utenza e nei temi trattati attraverso i due canali, si trova però un elemento comune: la consapevolezza e la fiducia con cui i soggetti si rivolgono allo psicologo online, testimoniate anche dalla motivazione ad intraprendere un percorso di supporto psicologico a seguito dell’incontro con il professionista online.
(more…)
Michael Bachg
I metodi della terapia familiare si sono sviluppati e divulgati con successo in Germania dal 1970. Essi hanno le loro radici in diverse discipline, tra cui psicoanalisi, psicologia della comunicazione, teoria dei sistemi, costruttivismo, per citarne solo alcuni. Scopo del presente articolo è esaminare come l’approccio della terapia familiare può essere utile nella psicoterapia e nella psichiatria infantile e adolescenziale e, se sì, come può essere sviluppato e ampliato.
A tale scopo, è opportuno partire dalla questione dell’eziologia dei disturbi psicopatologici e, abbandonando un approccio puramente nosologico, porre in primo piano l’aspetto dinamico e funzionale dello sviluppo dei sintomi .
(more…)
Pasqua Teora, Maria E.Castiglioni, Donatella Carnaccini, Pamela Meda
L'articolo descrive e concettualizza una esperienza di supervisione paritaria condotta dal 2002 da quattro colleghe terapeute senior di orientamento sistemico-relazionale, provenienti da un gruppo di supervisione diretto fino al 2002, anno della sua morte, da Gianfranco Cecchin, cofondatore del Centro Milanese di Terapia della Famiglia.
(more…)
Silvia Cimino e Luca Cerniglia
La recente letteratura ha evidenziato la scarsità di studi che riguardano i possibili interventi clinici nelle situazioni di disturbi alimentari precoci. Riporteremo il caso di una bambina di tre anni che manifesta comportamenti di rifiuto e di evitamento del cibo in seguito ad un problema medico relativo alla sfera orale. Attraverso la presentazione delle varie fasi della valutazione e dell’intervento, l’obiettivo del presente scritto è contribuire alla messa a punto percorsi terapeutici verificabili ed empiricamente fondati, presentando un innovativo lavoro clinico, che comprende un intervento psicodinamico domiciliare per la bambina. Metodo dell’intervento: Attraverso la somministrazione di strumenti empirici ai genitori per valutare il profilo psicopatologico della madre, del padre, della bambina (more…)
Giampaolo Lai
Obiettivo di questo scritto è di presentare e discutere l’applicazione dell’estensionismo al campo professionale della terapia con le parole. Il materiale dell’argomento è un sogno nel quale la paziente Milly si trova insieme a sua madre, in realtà morta da più di dieci anni, e vede che ha due macchie sul ventre e sul seno, che la faranno certamente morire. Nella prospettiva tecnica dell’estensionismo, Milly è confrontata con la possibilità che la rappresentazione del sogno sia, non tanto una naturalistica proiezione mentale costruita dalla sognatrice, quanto invece un reale fantasma che esista autonomamente nel mondo spirituale delle anime dei morti. Il risultato delle procedure estensioniste è che la figlia dà priorità alle macchie mortali della madre rispetto alla propria rabbia contro la madre, del resto inequivocabilmente espressa in un suo manoscritto prossimo alla pubblicazione. La conseguenza pratica è che il libro viene dedicato alla madre: “A mia madre”, in un drammatico cambiamento di linea narrativa, che lo porta da una requisitoria implacabile a un dono funerario, a una preghiera, a una carità, tutte attività rituali adatte a riconciliare gli antenati morti con i discendenti ancora viventi.
(more…)
Annalisa Versari
Questo articolo descrive un trattamento innovativo per persone che sono autori di violenze e persone che subiscono violenza. Il trattamento si svolse in 15 sessioni di un’ora e mezza. I partecipanti avevano un’età era compresa tra i 22 e i 63 anni. Il follow-up fu fatto a un anno dalla fine del trattamento. Vengono descritti i fondamenti teorici, gli esiti e gli aspetti innovativi di una tecnica di trattamento in un campo tanto importante quale la violenza domestica.
(more…)
Piera Serra
L’idea di creare E-Journal of Psychotherapy Research nacque alcuni mesi fa, dopo una cena di lavoro in una cittadina sul lago di Garda, ai margini di un convegno. In quella cena si parlava di come aiutare clienti adulti che lamentano problemi di relazione con un genitore ed ecco che un collega si mise a raccontare la sua metodologia, che si potrebbe forse definire “l’identificazione con una madre o un padre liberati dalla loro patologia”. Per esempio, per quanto riguarda le clienti depresse che lamentano una relazione con una madre svalorizzante, si tratta di spiegare che la loro depressione è l’esito di una identificazione con la “patologia” della propria madre (a seconda dei casi, ansia, pessimismo, sensi di inferiorità ecc.), ma che tale “patologia” non costituisce l’autentica natura della madre, bensì una sorta di parassita che alberga in lei e oscura la sua autentica persona: la vera madre sarebbe serena e valorizzante. “Poiché i figli si identificano anche inconsciamente fin da bambini con il genitore dello stesso genere, tu ti identifichi con questa patologia e tendi a riprodurla nei rapporti con gli altri”. E prescrive alle clienti di fermarsi a figurarsi con l’immaginazione la madre “autentica”, cioè una madre priva di quella “patologia”. “La patologia mette la maschera di tua madre: tu credi che sia tua madre, identifichi tua madre con quella patologia che oscura la sua vera natura, la quale è, invece, positiva. La patologia tende a impossessarsi di te”. Identificandosi con quella madre autentica, anziché con la patologia della madre, viene spiegato alla cliente, ella può sradicare pian piano dalla propria persona la depressione che è stata assorbita nel corso dell’identificazione con la figura femminile materna deformata dalla depressione.
(more…)